» Giugno 2013
Epilogo
Quante cose si sono avvicendate da quando è iniziata questa avventura in Togo! Produrre un cambiamento è sempre un processo lungo e faticoso ma quante soddisfazioni ho avuto: mangiare l’ottimo concentrato TomaTogo, vederlo nei supermercati in giro; andare nei bar e poter chiedere "un succo FruiTogo s’il vous plait!" Sono fiera di poter essere stata un ingranaggio di questo motore e anche grata a tutti quelli che con me hanno lavorato per questo.
Come sempre il cambiamento non é mai univoco, “se cambi qualcosa questo qualcosa cambierà anche te”. Ho imparato molto, conosciuto tanta gente diversa. Io ho insegnato qualcosa a loro e loro altrettanto e a me...
Poi ho capito che era arrivato il momento di raccogliere tutta questa esperienza, di partire per nuove avventure, per un nuovo viaggio verso nuove conoscenze, ma so già che porterò sempre con me tutto il sapere e tutti i protagonisti del progetto Jeunes Filles pour l’Agro.
» Febbraio 2013
È già passato più di un anno dalla prima esperienza di trasformazione e tante cose sono cambiate. Oltre alla creazione della gamma di prodotti FruiTogo c'è una novità che riguarda il concentrato TomaTogo. Per ridurre i costi di produzione e migliorare la qualità del prodotto sono state apportate delle modifiche ai macchinari in uso. Con grande soddisfazione possiamo affermare che il risultato delle prime prove è decisamente positivo. I tempi di concentrazione sono diminuiti e, quindi, anche i costi per carburante, elettricità e acqua. Il gusto del prodotto è più dolce e il colore è di un bel rosso intenso, senza aggiunte di conservanti e coloranti.
L'obiettivo di immettere sul mercato prodotti sani e di qualità è stato raggiunto!!!
C'è anche una nota negativa: il tanto atteso Harmattan, che con il suo vento fresco aiuta la produzione agricola, quest'anno si è fatto attendere. Nonostante tutto le cooperatrici non sono demoralizzate! La trasformazione dei pomodori e della frutta continua a pieno ritmo.
» Settembre 2012
Questo è un periodo di grande fermento per il progetto e anche di tante soddisfazioni.
Infatti c'è una grande novità!!!
Nei mesi scorsi, per garantire l'economia di scala, sono iniziate le prove di produzione di succhi di frutta e nettari.
La prima e importantissima fase è stata lo studio di mercato in cui è stata verificata la presenza di materia prima,i possibili fornitori,la disponibilità degli imballaggi (che qui in Togo non è assolutamente da sottovalutare...); sono seguite poi le prime prove di trasformazione assieme alla necessaria formazione alle donne e infine le prove di gusto. Ora la cooperativa Dindann produce i nettari di mango, ananas e i succhi di zenzero, ibisco e tamarindo e anche un prelibato cocktail di frutta, il tutto sotto il marchio “FruiTogo”. In questo modo si è delineata un'interazione tra brand e mercato locale. Ora è il momento di quella che è forse la sfida più grande: vendere il prodotto affinché la produzione possa considerarsi sostenibile! L'inizio in ogni caso è certamente più che promettente, le prime vendite si sono già realizzate e questo invoglia molto le donne, che sono soddisfatte e che si mettono sempre più in gioco nella cooperativa.
Qui in Togo, inoltre è giunta la stagione in cui inizia la produzione del pomodoro. La nuova cooperativa di Timanga ha lavorato duramente in questi mesi per realizzare il vivaio dove si coltiveranno le piantine di pomodoro. Sono state costruite le serre, le vasche per l'acqua, un magazzino e una stanzetta riservata alla “seminatrice” importata dall'Italia che facilita e rende più efficiente il lavoro.
Insomma, lo spirito imprenditoriale delle cooperatrici è sempre più evidente, e questo stimola tutti noi a proseguire su questo cammino.
» Maggio 2012
Qui nella Région des Savanes la stagione delle piogge è ormai alle porte e il periodo di produzione del pomodoro sta volgendo al termine. Questa è stata la prima esperienza di trasformazione per le cooperative nonché la prima occasione per presentare il concentrato TomaTogo sul mercato. Possiamo dire di essere soddisfatti, il prodotto piace perché ha un sapore autentico e si vende!!! Le donne delle cooperative sono anche riuscite a produrre qualche guadagno da utilizzare per se stesse e per la famiglia.
I risultati sono buoni, ma restano ancora degli aspetti da migliorare; è sorprendente però notare come le lavoranti, sebbene impegnate nel duro lavoro della trasformazione, stiano dimostrando di avere una “verve” da vere imprenditrici. Dal prossimo anno infatti non saranno più soltanto trasformatrici ma anche produttrici di pomodoro, questo consentirà loro di avere a disposizione una materia prima di qualità, nelle quantità e nei tempi necessari per ottimizzare la produzione. Ogni cooperativa di primo livello ha affittato una parcella di terra di circa un ettaro dove, con il supporto del progetto, si stanno costruendo pozzi ortiferi, che permettono un utilizzo più razionale dell'acqua.
È cosi che poco a poco la filiera TomaTogo si sta sempre più organizzando con l'obiettivo di diventare una vera e propria industria di trasformazione, e un esempio di sviluppo sostenibile.
» Febbraio 2012
Che emozione poter tenere fra le mani il mitico sacchetto TomaTogo!
La trasformazione è oramai iniziata da più di un mese, i primi sacchetti sono già in commercio e devo dire che l'accoglienza a TomaTogo da parte degli abitanti della Region des Savanes è stata caldissima.
Il lavoro nei villaggi inizia alle 7 del mattino con la scelta dei pomodori migliori, il lavaggio e la sbollentatura, dopo di che si passano nelle moulinette, infine il succo ottenuto viene trasferito nei pentoloni per la concentrazione.
Le donne delle cooperative hanno imparato con una velocità sorprendente ad utilizzare i macchinari e ad organizzarsi in turni. Devo ammettere che sono rimasta sorpresa dalla puntualità che dimostrano ogni giorno!!!
A orari stabiliti un camioncino passa nei villaggi per prelevare il semi-concentrato e lo porta a Dapaong, dove grazie a un sistema di macchinari italiani il prodotto viene finalizzato secondo gli standard internazionali HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points). Le cooperatrici sono abili commerciali; sono loro stesse che presentano TomaTogo ai commercianti e le prime vendite sono state molto positive.
Grazie ai macchinari con cui è equipaggiata l'unità di trasformazione di Dapaong si può dire che nella Regiòn des Savanes c'è una vera e propria industria alimentare -la prima in Togo per quanto riguarda il pomodoro- e devo dire che è proprio una soddisfazione!
Chi ha già provato il concentrato ne è rimasto entusiasta, il gusto di TomaTogo piace alla popolazione locale e senza dubbio anche a me che ne approfitto per utilizzarlo per i sughi più svariati.
» Dicembre 2011
Finalmente è arrivato il momento tanto atteso!
Qui nella regione delle savane siamo oramai da tempo entrati nella stagione secca e il paesaggio color oro si illumina di risplendenti chiazze verdi: i campi di pomodoro. Gli edifici per la lavorazione del pomodoro sono pronti e i macchinari importati dall'Italia sono già stati installati. Le donne delle cooperative non vedono l'ora di mettersi al lavoro; quest'anno saranno 4 le cooperative che lavoreranno alla trasformazione, tre di 1° livello, che nei rispettivi villaggi trasformeranno il pomodoro fresco in semi-concentrato e una, che si trova a Dapaong, la città capoluogo di regione, che finalizzerà il prodotto, lo metterà nei sacchetti e si occuperà della vendita. Dall'anno prossimo si aggiungeranno altre 4 cooperative per cui ci saranno più di 100 donne che lavoreranno nella filiera della trasformazione nella Région des Savanes. Tutti a Dapaong attendono il concentrato "TomaTogo". E' la prima esperienza di trasformazione semi-industriale di pomodoro in tutto il paese e viene realizzata nella regione più povera e da giovani donne analfabete, da sempre la parte di popolazione più emarginata. Le prime prove per formare le donne si faranno a dicembre, e poi da gennaio si inizierà con la produzione vera e propria, dedicata alla commercializzazione.
È meraviglioso vedere il loro sforzo; hanno molta fiducia nel progetto ma, anche in loro stesse. Ogni cooperativa ha acquistato i macchinari e pagato metà dell'edificio per la trasformazione attraverso un credito stipulato con una banca locale. Una piccola-grande soddisfazione di qualche giorno fa é stato vedere ogni donna con la propria carta d'identità. Per poter dare il credito la banca ha domandato alcuni requisiti per cui un documento d'identità é necessario. Quasi nessuna delle donne era in possesso nemmeno dell'atto di nascita mentre ora possono dire di essere ufficialmente cittadine togolesi! Non vediamo l'ora di poter assaggiare il concentrato togolese, magari un pizzico di basilico: sono certa che sarà una delizia!